DESCRIZIONE DEL METODO

IL TEST DI WARTEGG

Il test di Wartegg, creato nel 1926 dallo psicologo tedesco Ehrig Wartegg, è conosciuto sotto diversi nomi: Wartegg Zeichentest (WZT) per i popoli di lingua tedesca; Wartegg Drawing Completion Test (WDCT) per quelli anglofoni.

Il Wartegg è un test grafico proiettivo, semistrutturato, costituito da un modulo (cm 14,8 x 21,0) che racchiude otto riquadri o box, numerati da 1 a 8, disposti orizzontalmente su due file parallele di 4 e divisi tra loro da un ampio bordo nero. In ciascun riquadro o box è raffigurato un determinato segno grafico che il soggetto è invitato ad utilizzare come suggerimento o spunto per realizzare un disegno di senso compiuto in ogni riquadro. Il test di Wartegg, grazie alla nuova metodologia denominata CWS (Crisi Wartegg System), e grazie a software appositamente ideati, è in grado di descrivere, in modo efficace e approfondito:
  •  l’organizzazione di personalità dell’esaminato rilevando eventuali situazioni di disagio psicologico (ambiti Clinico, Peritale e della Selezione);
  • le potenzialità e le attitudini all’impiego (ambito dell’Orientamento Scolastico e Professionale).
Adatto alla somministrazione di gruppo, il Wartegg fin dal 2002, è stato adottato dai reparti Selezione e Orientamento delle FFAA italiane.

PERCHÉ IL WARTEGG?

  • Facile per l’esaminato: le sue istruzioni sono molto facili ed intuitive.
  • Veloce: somministrazione: in media 5-10’; siglatura e computi 5’ (tramite computer); report 1’ (tramite computer)
  • Efficace nella valutazione clinica.
  • Efficace nella ricerca psicosociale.
  • La facilità delle istruzioni lo rende particolarmente adatto ed utile per la somministrazione nell’età evolutiva (può essere utilizzato dai 4 anni e mezzo in su).
  • La semplicità dei segni-stimolo è il modo in cui noi possiamo aggirare i meccanismi di difesa del soggetto (McCully, 1988).

  IL CRISI WARTEGG SYSTEM (CWS)

Il CWS rappresenta un originale metodo interpretativo del Test di Wartegg ideato da A. Crisi (1998, 2007, 2018). Ideato nell’arco di 40 anni di pratica professionale, costantemente applicato in ambito clinico, sottoposto a continue verifiche statistiche e a confronti con alcuni tra i maggiori strumenti psicodiagnostici, il CWS ha subìto, nel tempo, varie modifiche ed aggiornamenti e si è andato sempre più sviluppando nell’ambito della Psicologia Dinamica. Il CWS ha liberato il test di Wartegg da alcune originarie complessità strutturali e, soprattutto, lo ha dotato di una solida cornice teorico-interpretativa che ha reso lo strumento più agevole permettendogli così di sprigionare tutto l’enorme potenziale diagnostico riconosciutogli da numerosi studiosi (Mattlar, Gardziella, Fontana, Kinget, Pinkus). Presentato fin dal 1999 nei congressi internazionali della “International Society of Rorschach” e della “Society for Psychological Assessment”, il CWS sta raccogliendo un grande successo ed è insegnato in numerose istituzioni nazionali (Università di Roma, Napoli, Urbino) ed internazionali (Denver University, Colorado, USA; UDEM, Universidad de Mexico) strutture private quali il Center for Therapeutic Assessment, Austin, Texas, USA; Asian-Pacific Therapeutic Assessment, Tokyo, Japan; il Terapiatalo Sointu di Helsinky, Finlandia; la WestCoast Children’s Clinic, Berkeley, California, USA; Vona Mental Health Clinic, Minneapolis, USA. Gli aspetti più salienti e significativi che hanno condotto Crisi all’elaborazione del CWS sono stati:
  1. Un ampio utilizzo del Wartegg in batteria con il test di Rorschach mutuandone elementi della siglatura che potevano essere condivisi tra i due strumenti;
  2. L’introduzione nella siglatura del test di due caratteristiche del tutto originali: il Carattere Evocativo (EC) e la Qualità Affettiva (AQ);
  3. L’elaborazione di un modello interpretativo del test di Wartegg denominato “Analisi della Successione”.
1) Wartegg e Rorschach. Nei primi anni della propria attività clinica, Crisi ha valutato con il Wartegg oltre 10.000 casi e, in circa 3.000 di essi, il test fu somministrato in batteria con il test di Rorschach (secondo il metodo ideato da E. Bohm). Questo continuo affiancamento e confronto con il Rorschach ha fornito il contributo più rilevante alla realizzazione del CWS permettendo di elaborare una siglatura completamente differente da quella proposta da Ehrig Wartegg, di stabilire con estrema precisione le aree psichiche coinvolte in ogni riquadro del test e di elaborare indici formali basati su un vasto campione normativo della popolazione italiana adulta (composto da circa 2.300 individui)  e dell’età evolutiva (composto da circa 1.300 soggetti al di sotto dei 14 anni). 2) Il carattere evocativo e la qualità affettiva. Il Carattere Evocativo. Può essere definito come la capacità di uno stimolo di facilitare la proiezione di specifici contenuti. Il carattere evocativo costituisce una categoria di siglatura di primaria importanza nel CWS che non trova riscontro in altri strumenti diagnostici. Da esso si ricava un indice di primaria importanza, il EC+% che ci fornisce informazioni su quanto l’esaminato/a, da un punto di vista prettamente percettivo, gestaltico e associativo, abbia saputo cogliere il suggerimento fornito dal segno-stimolo e, per estensione, il grado in cui è in grado di accettare/rifiutare le stimolazioni provenienti dall’ambiente o rifiutarle. La Qualità Affettiva. È la valutazione effettuata solo ed esclusivamente sul tipo di connotazione/colorazione emotiva che caratterizza ogni disegno. Da essa si ricava un indice, l’AQ+%, che valuta quanto di ciò che l’esaminato/a proietta nel disegno possa essere ricondotto a dinamiche interiori ben strutturate, funzionali, in armonia o sintonia tra loro relativamente ad ogni singola area psichica sollecitata dal carattere evocativo. Nel suo complesso questo indice ci permette di valutare la disposizione affettiva potenziale dell’esaminato/a; il tipo di affettività che caratterizza la sua vita emotiva; la presenza di rimozioni o depressione; il grado di sintonia che egli può raggiungere nelle sue relazioni con l’ambiente. 3) L’Analisi della Successione. Ehrig Wartegg affermava che la successione dei disegni che un soggetto segue non deve essere considerata come un procedimento casuale. Opinione diffusa tra gli studiosi è che i riquadri disegnati per primi (o nella prima metà del test) rappresentino delle Scelte; quelli disegnati per ultimi (o nella seconda metà) dei Rinvii. Nel CWS, a tali considerazioni riguardanti l’Ordine con cui il soggetto ha effettuato la prova, sono state aggiunte le valutazioni ottenute dall’esaminato/a nella valutazione del Carattere Evocativo e della Qualità Affettiva. Tale procedimento ha portato all’elaborazione di due diversi modelli interpretativi della concatenazione seguita dal soggetto nell’effettuare il test: 3.1 Analisi della Successione 1. In cui abbiamo, per ciascun riquadro, 6 possibili diverse valutazioni aventi ognuna un proprio specifico significato diagnostico:
  • SCELTA o CHOICE (C): indica le aree di maggiore sviluppo ed integrazione, i punti cardine sui quali si è andata evolvendo e strutturando l’organizzazione di personalità del soggetto.
  • SCELTA AMBIVALENTE o AMBIVALENT CHOICE (AC): indica l’esistenza di un certo grado o livello di ambivalenza poiché segnala la presenza nel soggetto di sentimenti di uguale intensità ma diretti in direzioni opposte.
  • COMPENSAZIONE NEGATIVA o NEGATIVE COMPENSATION (NC): testimonia un maggior grado di ambivalenza e di conflittualità nella area psichica evocata dal riquadro in cui si manifesta. Tali vissuti, in linea generale, non vengono più percepiti in maniera consapevole dall’esaminato/a.
  • COMPENSAZIONE POSITIVA o POSITIVE COMPENSATION (PC): indica aree caratterizzate, in fieri, da una forte potenzialità.
  • RINVIO AMBIVALENTE o AMBIVALENT DELAY(AD): segnala l’esistenza di elementi ambivalenti collocati nell’inconscio. La profonda rimozione alla quale tali contenuti sono sottoposti è la fonte di tensioni generalizzate, di comportamenti reattivi, di un malessere che pervade gran parte del comportamento dell’esaminato/a.
  • RINVIO o DELAY (D): avverte circa l’esistenza di aree conflittuali, nuclei problematici attivi che condizionano, per lo più inconsciamente, il funzionamento dell’intera personalità.
3.2 Analisi della Successione 2. I dati statistici hanno contribuito a definire quali riquadri vengono disegnati nella prima metà dell’ordine di esecuzione e quali prevalentemente nella seconda metà. I riquadri 1,3,6 e 8 sono più frequenti nella prima metà; il 2,4,5 e 7 nella seconda metà. In base al loro significato diagnostico i riquadri sono stati appaiati in 4 coppie: 1-8, 3-6, 2-4 e 5-7.
  • La prima è costituita dai riquadri 1 e 8: il riquadro 1 evoca sentimenti e valutazioni circa il proprio Io, l’8 ci fornisce informazioni sul tipo di rapporto vissuto nei confronti dell’ambiente.
  • La seconda vede unire assieme i riquadri 3 e 6 che indicano, rispettivamente, i livelli dell’energia psichica a disposizione dell’esaminato/a e la capacità di applicarla efficacemente ai fini del processo di adattamento.
  • La terza coppia è costituita dai riquadri 2 e 4. Il carattere evocativo del riquadro 2 richiama dinamiche legate alla vitalità, al movimento e in ultima analisi, al rapporto con la figura materna in quanto origine della vita. Il 4 evoca elementi legati al rapporto con il maschile e la figura paterna.
  • La quarta e ultima coppia, è composta dai Riquadri 5 e 7: il 5, collegato alla capacità di superare un ostacolo, di reagire davanti a una situazione frustrante, ci mette in rapporto con le nostre energie aggressive, collegate con la sopravvivenza della specie; il 7 evoca dinamiche legate al femminile, alla delicatezza e, in ultima analisi, alle energie sessuali.
Queste quattro coppie, si possono ulteriormente raggruppare: Le prime due coppie (1-8 e 3-6) comprendono svariate funzioni dell’Io: da quelle più propriamente percettivo-associative a quelle che ne regolano il funzionamento mentale (formazione dei concetti, memoria, anticipazione, progettazione, ecc.), dall’autovalutazione e l’autostima alle relazioni interpersonali, dai livelli di attività alla capacità di adattamento all’ambiente (funzione di giudizio, esame di realtà, ecc.). Prendono il nome di Area Adattiva. Le seconde due coppie (2-4 e 5-7) hanno come caratteristica comune tra loro, il fatto di essere Riquadri legati ad aspetti più connessi al mondo delle emozioni, delle esperienze emotive che hanno caratterizzato nel corso del tempo lo sviluppo psicoaffettivo. È la parte della personalità più collegata, sia a livello cosciente che inconscio, a sentimenti, stati d’animo, emozioni e tratti del carattere. Queste due coppie costituiscono l’Area Affettiva.

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